Scuola Magazine e altri siti hanno appena pubblicato vari stralci con commenti dell’articolo di Antonio Rossi “Il computer che non c’e”, pubblicato su Latina Oggi quasi due mesi fa.Partendo da quell’articolo, Scuola Magazine spiega Che cos’e il cloud computing e perche puo essere utile alle scuole, fornendo una buona spiegazione e alcune motivazioni per adottarlo. Una di quelle motivazioni fa ridere, anche se non c’e dubbio che per qualche scuola sara quella decisiva (il grassetto e mio): “grazie alla virtualizzazione le scuole riuscirebbero nella sfida impossibile di adottare tecnologie all’avanguardia (e quindi innovare e dare prestigio al proprio istituto).”
Altre ragioni sono piu serie, l’articolo le spiega in dettaglio e consiglio di leggerlo. Cloud computing in questo contesto significa affidare la gestione di programmi, dati e file a un datacenter esterno gestito da professionisti, utilizzando quei dati e quei file solo attraverso Internet, da casa o da scuola, come se fossero siti Web. Lavorando in questo modo una scuola potrebbe, a costi molto minori che facendo tutto da sola:
fare tutto anche avendo solo computer molto vecchi, finche non cascano a pezzi
risparmiare a diversi livelli, dall’amministrazione di sistema alla bolletta elettrica
aumentare la sicurezza informatica dei propri servizi
Nell’articolo di Scuola Magazine e negli altri che hanno ripreso da Rossimanca solo una cosa, ma e importante: la menzione esplicita del fatto che anche il cosiddetto “cloud” puo essere realizzato interamente con Software Libero da terze parti affidabili, cioe aziende informatiche locali, a livello provinciale o regionale. Non e affatto indispensabile usare proprio e solo il “cloud fornito dalle infrastrutture di Telecom Italia” o da altre megaaziende.