Jacopo Fo fa’ una analisi dell’Italia secondo me corretta:
Forse come in nessun altro Paese del mondo (siamo un caso unico in tutto), i progressisti che si sono messi a lavorare con le mani, che si oppongono al sistema costruendo invece di limitarsi a criticare, hanno maturato un giusto e totale disprezzo per le vecchie ritualità della politica, le riunioni fumose con la noia che ti soffoca, i discorsi dei leader e i poveracci che cercano di farsi strada scalando i vertici del partito. Molti di noi hanno visto lo sfacelo determinato dalla pochezza dei funzionari intermedi dei partiti e delle associazioni, la nullaggine mentale degli arrampichini sociali e sappiamo che appena si fa un qualunque tipo di partito, appena si inizia a distribuire cariche, a eleggere rappresentanti, a stilare programmi, subito arrivano questi minorati emotivi, privi di ideali, completamente incentrati sulla propria smodata sete di potere.
e ne ricava una domanda da un fantastiliardo di dollari:
Esiste la possibilità di organizzarci e concertare azioni comuni senza congressi, delegati, funzionari, statuti, tessere?
e poi fa qualche proposta per l’anno prossimo.