L’articolo di Repubblica della settimana scorsa sulle dimissioni minacciate da Tremonti mi ha stranito parecchio. Non per la manovra economica in se (per quella ero gia nervoso) ma per la reazione del ministro Gianfranco Rotondi, un lapsus che la dice lunga, anche se non e certo una novita, su certe concezioni della politica (da una parte e dall’altra).
L’articolo spiega che la situazione e tesa perche Tremonti “resta impermeabile a ogni richiesta di ammorbidimento della manovra” e la sua ruvidezza ” sta facendo andare fuori dai gangheri i suoi colleghi di governo”. Fin qui, sarebbe una reazione condivisibile. Il problema e come la vede questa ruvidezza, secondo Repubblica, il ministro Gianfranco Rotondi:
<i>"è come se il Cda di un'azienda pensasse di andare avanti insultando e prendendo a schiaffi gli azionisti: i parlamentari alla fine si arrabbiano e ti mandano a casa"i>
Essendo in questione l’Italia, i suoi azionisti siamo tutti noi cittadini. Non (solo) i ministri o anche tutti i parlamentari. Quelli sono solo delegati degli azionisti veri. Se non se lo dimenticassero mai non sarebbe male.