Ho appena trovato, in una discussione su Slashdot sulla costo della banda larga nelle aree rurali una definizione interessante della differenza (o almeno di una delle differenze più importanti) tra Stati Uniti ed Europa: il significato di “diritti”. Niente di nuovo, ma espresso con poche parole semplici.
Leggere quello scambio di battute potrebbe essere utile a chiunque non riesca, per esempio, a capire perché
negli USA non solo il governo ma anche tantissimi cittadini comuni, non certo ricchi, vedano l’assistenza sanitaria gratuita o tante altre cose in maniera così diversa da noi. E magari è anche utile quando si parla di aggiungere alla nostra Costituzione il diritto a Internet. Eccolo qui tradotto (i nomi utente sono link ai commenti originali, corsivo e grassetto sono miei):
Utente HJF: la gente ha il diritto di portare armi, ha i diritti civili, perché non può avere anche il diritto di accesso a Internet con la banda larga?
Utente es330td: Hai frainteso la definizione di “diritto”. Nella Costituzione degli Stati Uniti quella parola indica che una persona ha la possibilità di fare qualcosa senza interferenze governative. Se lo desideri, puoi possedere una pistola. Puoi dire, o scrivere, qualsiasi cosa desideri senza restrizione. Ti puoi associare con chi vuoi tu. Ma in quella Costituzione non sta scritto da nessuna parte che ti devono essere forniti i mezzi per esercitare quel diritto: c’è scritto solo che puoi esercitarlo senza interferenze. Sei libero di pubblicare un giornale, ma devi farlo a spese tue. Qualsiasi “diritto” che garantisca la fornitura di prodotti o servizi mette chiunque tranne chi li riceve in una posizione di schiavitù. Se qualcuno ha “diritto”, in quel senso, a cure mediche, significa che qualche dottore è COSTRETTO a fornirlo. E se qualcuno ha lo stesso tipo di “diritto” alla banda larga, qualche azienda deve portargli i cavi fino in casa, un’altra deve gestire le strutture di rete e un’altra ancora deve fornire l’elettricità che alimenta tutto quanto.
(Un altro utente, PeanutButtherBreath, ha però aggiunto che c’è un’eccezione, perché “ogni” diritto “garantito nel Sesto Emendamento va fornito dal governo ai cittadini che ne fanno uso”)
Postilla, a completamento di quanto sopra nel caso stiate pensando cose del tipo “certo che il medico va pagato, ma deve pensarci il governo/la comunità, con i soldi delle tasse di tutti”: tanti anni fa, un americano mi spiegò che fare così sarebbe, nell’ottica da cui vengono gli USA e la loro Costituzione, un “mettersi in mezzo” fra ogni singolo individuo e il suo sacro diritto/dovere di cercare e procurarsi la felicità con i propri mezzi, assegnato da Dio direttamente e personalmente, senza deleghe o scarico di responsabilità, a ogni singolo individuo: insomma qualcosa di intrinsecamente sbagliato a livello etico/morale.
E in effetti, la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti dice chiaramente (grassetto mio) che “che tutti gli uomini sono stati dotati di alcuni diritti inalienabili dal loro Creatore,…che tra questi diritti ci sono la vita, la libertà e il perseguimento della felicità”. Uomini, cioè singoli individui, e loro rapporto individuale col Creatore. Nient’altro.