Durante la puntata del 9 agosto 2011 del talk show In Onda i conduttori Luisella Costamagna e Luca Telese, insieme agli autori del best-seller “La Casta” Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, hanno discusso con il ministro Gianfranco Rotondi degli sprechi della casta.

Abbastanza prevedibilmente, buona parte della discussione è stata una sorta di “interrogatorio” del ministro da parte dei quattro giornalisti, nel corso del quale sono emerse diverse cose interessanti, a partire dal fatto che la maggior parte degli sprechi non avviene negli organismi centrali ma nelle Regioni o in altre amministrazioni locali. Per quanto riguarda quelli centrali, a partire da Governo e Parlamento, al ministro non è stata fatta, secondo me, una domanda importante: l’esistenza stessa dell’incarico che lei ha nel Governo non è uno spreco, indipendentemente da chi ricopre quell’incarico e dalle sue qualità personali? Non è imbarazzante stare su una poltrona così superflua?

Gianfranco Rotondi è “Ministro per l’Attuazione del programma di Governo”.

Però, secondo il sito ufficiale del Governo italiano il “titolare di un potere di direzione dell’intera compagine governativa… che lo abilita a svolgere ogni iniziativa volta a mantenere omogeneità nell’azione comune della coalizione, finalizzandola alla realizzazione del programma esposto in Parlamento al momento del voto di fiducia” è il Presidente del Consiglio.

A me sembra che l’attuale incarico di Gianfranco Rotondi sia, nel migliore dei casi, una sorgente di imbarazzo e confusione, prima ancora che di sprechi. Qualcosa di inutile e imbarazzante fin dal suo stesso nome: “Ministro per l’Attuazione del programma di Governo”? L’attuazione del programma di Governo è una rogna, responsabilità o comunque vogliate chiamarla, del Presidente del Consiglio e solo sua. Che avrà certo bisogno di segretari, assistenti, quello che vi pare, ma secondo me non può dire che l’attuazione del programma di Governo è il compito di un qualsiasi ministro. Anche se si chiama proprio “ministro per l’attuazione del programma di Governo” (ripeto deliberatamente questo titolo parecchie volte per far vedere più facilmente quanto suona assurdo).

A me “ministro per l’attuazione del programma di Governo” suona come “ministro per fare quello che invece deve fare il Presidente del Consiglio”: per definizione, se esistono tutte e due le cariche uno dei due titolari non può lavorare. “Ministro per l’attuazione del programma di Governo” mi pare un incarico intrinsecamente inutile e vuoto, uno di quelli che se te lo danno dovresti sentirti in imbarazzo e capire che forse vogliono solo liberarsi di te (*). Come quando nelle aziende private parcheggiano i dirigenti ormai superflui a dirigere il “Coordinamento della Qualità Totale con le Relazioni Istituzionali” o roba del genere. A meno che “ministro per l’attuazione del programma di Governo” non significhi “capro espiatorio”, per poter dire quando serve: _“sì, OK, il Governo ha fatto una fesseria, ma prendetevela con il “ministro per l’attuazione del programma di Governo”, si capisce dal nome che è colpa sua e non del Presidente del Consiglio. _

Quanto ci costa il “ministro per l’attuazione del programma di Governo”? Non lo so, ma credo che anche fosse solo 100 Euro l’anno di biglietti da visita, sempre soldi sprecati sarebbero; meglio risparmiarli coi tempi che corrono.

Ripeto che questo non è un attacco a Rotondi, ma all’incarico in quanto tale, a chiunque venga assegnato. Però mi sembra buffo che, in una trasmissione televisiva dedicata a sprechi e inefficienze di Governo e altri Enti Pubblici, il Governo sia stato rappresentato proprio da chi ha la sfortuna di ricoprire il suo incarico più inutile. Mi sembra anche un peccato che nessuno degli altri partecipanti lo abbia fatto notare.

(*) figuriamoci come dovresti sentirti quando non ti fanno nemmeno ministro, ma solo Sottosegretario per l’Attuazione del Programma di Governo