Maggio 2011: per la prima volta, gli Stati Uniti inseriscono l’Italia nella lista nera dei paesi ad alto rischio pirateria. Immediate le reazioni, come dicono nei TG:
“Dobbiamo uscire al piu presto da questa lista nera e cercare al contrario di conquistare un primato tra i paesi virtuosi”, protesta Tullio Camiglieri, coordinatore del Centro Studi per la protezione dei diritti degli autori e della liberta di informazione.
Luglio 2011: diventa legge una proposta bipartisan di centro destra e centro sinistra che proibisce di vendere libri su Internet con sconto oltre il 15⁄25% a seconda della tipologia dei volumi.
Riassunto:
Grido d’allarme: “l’Italia e uno dei paesi al mondo dove c’e piu gente che non puo o non vuole pagare gli attuali prezzi delle opere creative di cui fruisce”
Risposta della politica italiana:
”/impediamo a tutti, per legge, di ridurre il piu possibile i prezzi dei libri” (*)
usiamo la scusa della pirateria per facilitare la censura online
(*) idea rigorosamente bipartisan, non dimentichiamolo, ma comunque fatta legge nel momento in cui “governa” la coalizione piu a favore delle liberalizzazioni. Dicono