(questa è una cosa che ho scritto a luglio 2011 in inglese e ora traduco visto che l’argomento è ancora più attuale)
Ho letto che Roma è la grande favorita per le Olimpiadi 2020. Francamente, da italiano che vive a Roma, non so se Roma debba essere felice di questo, o cosa dovrei pensare, in generale, del processo di selezione. Sì, lo so che ospitare i Giochi olimpici dovrebbe dare grande visibilità ad una città e di creare posti di lavoro locali, ma sono ancora confuso. Ecco perché:
- L’Italia ha troppi morti sul lavoro, cosa d’altra parte stranota in tutto il mondo, vedi ad esempio (in inglese):
- L’Italia ha una lunga storia di opere pubbliche (anche per eventi sportivi) con costi finali molto più alti dei preventivi iniziali, casi di corruzione e, in alcuni casi, benefici per i residenti minimi o discutibili. Citando solo gli esempi più recenti e più rilevanti:
- Pare che il Campionato del mondo 2008 di ciclismo in Italia sia costato 8 volte di più di quello dell’anno dopo in Svizzera
- C’è una indagine in corso su quello che è stato chiamato “un sistema basato su pura corruzione” (citato anche all’estero, per esempio dal Guardian) sui Campionati del Mondo di Nuoto del 2009, proprio a Roma.
- Roma, come molte altre grandi città italiane, è già troppo congestionata per reggere ancora più cemento (a meno che non sia davvero necessario e utile, vedi sotto). Anche senza le Olimpiadi, 10.000 ettari di superficie italiana sono coperti dal cemento ogni anno e ogni Romano spreca in media 260 ore all’anno bloccato nel traffico
- Anche se al momento, Roma non è sommersa dai rifiuti come Napoli, le manca davvero pochissimo per esserlo e non ha ancora nessuna vera soluzione a questo problema
- Ah, e poi c’è la storia, naturalmente: se si scava un buco in qualsiasi parte di Roma, è molto probabile scoprire qualche altra villa, nave, tempio o strada romani, i cui costi e tempi di studio e/o trasferimento si aggiungono agli altri del progetto.
Tutto questo mi fa venire in mente due domande. Primo, quali vantaggi porta ospitare le Olimpiadi ai cittadini di Roma? Chi lavora nel turismo o nei servizi avrà più opportunità di lavoro, ma questo per molti sarà vero solo a ridosso dei Giochi e in nero, se le cose rimarranno come oggi. E comunque non è che Roma abbia davvero bisogno delle Olimpiadi per attirare milioni di turisti, no?
Vogliamo parlare degli altri settori? Anche se qui intorno la corruzione non esistesse, la maggior parte dei soldi (pubblici!) buttati in questi eventi finisce agli azionisti delle società edili, non a pagare posti di lavoro o migliorare permanentemente i servizi. Se l’obiettivo è creare posti di lavoro, voterei contro le Olimpiadi, e a favore di risolvere sul serio i problemi reali già esistenti a Roma ogni giorno. Per esempio, lo sapevate che in Italia solo una scuola pubblica su cinque non presenta alcun rischio per la sicurezza per mancate manutenzioni, ristrutturazioni e così via? Allora perché, prima di chiedere le Olimpiadi, non proporre grossi sgravi fiscali o altre agevolazioni vere alle imprese edili che assumano lavoratori per riparare le scuole pubbliche di Roma?
La seconda domanda è: quali sono i criteri per assegnare i Giochi Olimpici? Cosa sono i Giochi? Un premio o solo un incoraggiamento, qualcosa del tipo “ti ho dato i Giochi, ora spero che mi ripagherai dandoti una ripulita e comportandoti bene?”
Se dipendesse da me, darei i Giochi solo come un premio. Accetterei candidature solo da città che negli anni precedenti, prima di proporsi, avessero già sensibilmente aumentato la qualità della vita dei loro residenti e visitatori. Se dipendesse da me, non penso proprio che assegnerei a Roma le Olimpiadi del 2020. Come dicevo, sono confuso.
Aggiornamento del 2011/09/02: nello stesso giorno in cui il Comitato olimpico internazionale ha formalmente pubblicato l’elenco dei candidati per i Giochi Olimpici del 2020 ( Baku, Doha, Istanbul, Madrid, Roma, Tokyo) il Fatto Quotidiano ha segnalato che la persona nominata come presidente dell’apposita commissione a Roma è Romolo Del Balzo, al momento (citazione letterale dal giornale) “indicato dagli investigatori l’erede delle imprese economiche di Alberto Beneduce, il boss dei casalesi ucciso nel 1990”.
Io non avevo mai sentito il nome di Del Balzo fino a questa mattina e, naturalmente, ognuno è innocente fino a prova contraria. quindi questa non è in alcun modo un un’accusa o una critica contro di lui. Però la situazione generale descritta in quell’articolo mi sembra l’ennesima conferma che, forse, l’attuale classe politica di amministratori locali dovrebbe cambiare radicalmente certe abitudini e procedure, prima di avere altre possibilità o scuse per maneggiare quantità enormi di denaro.