All'Italia non servono (più) laureati /img/italia_in_rovina.png

In questo periodo diremo tutti, ma proprio tutti tutti tutti, almeno una volta perché è ovvio che nessun altro l’ha capito, cosa serve all’Italia che è in rovina e come salvarla. Stando così le cose, forse posso condividere anch’io questi appunti scarabocchiati negli ultimi mesi. All’Italia non servono (più) laureati. Servono, molto più urgentemente, meno smart city e più smart citizens. Servono cittadini attivi in grado di ricostruire il paese. Serve gente, tanta, che:

  • abbia numeracy (=saper far di conto) e capisca davvero quello che legge
  • si vergogni di sporcare, non fare raccolta differenziata o comprare rifiuti
  • si vergogni almeno un pochino di dire “io la matematica o i computer non li capisco”
  • conosca e apprezzi la Costituzione
  • si vergogni di fare lavori inutili

Per ottenere questo non serve affatto mandare tutti all’Università. Cioè, se tutti riuscissero a prendere una laurea (ma prima di cominciare fatevele certe domande) sarebbe un’ottima cosa, ci mancherebbe altro, ma farebbe ben poco. Alzi una mano chi non conosce almeno un laureato che non soddisfa almeno uno dei requisiti qui sopra.

Per arrivarci servono tantissime cose, questa è una lista assolutamente parziale:

  • scuole di base serie, in cui i professori bravi vengono premiati, ma prima ancora quelli incompetenti o che rifiutano di aggiornarsi vengono RIMOSSI dall’insegnamento
  • TV seria
  • biblioteche pubbliche come si deve (digitali)
  • teatri di quartiere
  • pratica, non consumo, di sport e musica
  • supporto al volontariato
  • che ho dimenticato? Fatemi sapere!