Su Internet sta girando e suscitando commenti a iosa la notizia, vedi per esempio qui, che:
“Ora e ufficiale, c’e una nota dell’Ansa: Laura Boldrini ha scelto il trombato Roberto Natale come portavoce e la figlia di papà Valentina Loiero come responsabile della comunicazione. Tutto previsto dal Portaborse, che sulle nomine ricicla-vip del presidente della Camera si era gia espresso ieri…”
Personalmente, fino a un’ora fa non sapevo nemmeno che Roberto Natale e Valentina Loiero esistessero, non ricordo affatto di aver mai “incontrato” i loro nomi. Il link qui sopra l’ho trovato su Facebook, con un invito alla riflessione su “come mai i figli dei politici siano mediamente più intelligenti e preparati degli altri e, in genere, risultino più brillanti nei colloqui di lavoro”.
Di getto, ho risposto che: la cosa più terrificante è che oggi in Italia i figli di politici, dirigenti, professionisti ereditari e baroni vari probabilmente sono davvero più preparati, e quindi più “brillanti” degli altri… per fare certi lavori nel modo in cui si richiede di farlo oggi in Italia.
Mi spiego meglio. Ignoriamo per un attimo stipendi e titoli di studio, pensiamo solo alla mentalità: in generale, se un certo lavoro “importante” è in realta solo una supercazzola per mantenere lo status quo dell’organizzazione, chi sarà oggettivamente più interessato e idoneo a farlo come si vuole che sia fatto, senza imbarazzo? I figli di operai, piccoli imprenditori e altra gente che, se non evita sprechi e non fa qualcosa si concreto e utile ogni giorno, non mangia? Oppure chi è nato e cresciuto fra parenti che sono Total Quality Correlation Manager o Vice-Sottosegretari Aggiunti alla Sottocommissione per La Semplificazione?
Questo, ripeto, in generale. Quanto a quelle due specifiche nomine, a me hanno ispirato pensieri del tutto diversi da quelli nel link che ho segnalato. Prima di tutto, con controllini facili facili online, di quelli che dovremmo fare tutti sempre, ho scoperto che Roberto Natale fa il giornalista da trent’anni. Questo, e il fatto che abbia le stesse idee della Boldrini (a spanne, nel senso di essere candidati dallo stesso partito), mi sembrano oggettivamente ottime credenziali per fare il “portavoce istituzionale”. Poi ho scoperto un’altra cosa.
In generale, dovremmo certo porci domande tipo “quanti giovani bravi, ma non figli di politici o altri pezzi grossi, possono permettersi oggi in Italia di studiare giornalismo alla Luiss di Roma da fuorisede?” Però oggi anche Valentina Loiero è giornalista, e c’è di più: la Boldrini l’avrebbe conosciuta diversi anni fa sui moli di Lampedusa, mica al circolo del bridge, e si è sempre interessata a temi seri e cari a Boldrini come immigrazione e rifugiati.
Sia per Natale che per Loiero, quindi, fino a prova contraria vale anche per me quanto scritto da un lettore de L’Inkiesta. Per fare il portavoce o il responsabile della comunicazione c’è assolutamente bisogno, “oltre che di preparazione politica-culturale, soprattutto di affidabilita- fiducia, quindi è chiaro che questo staff venga scelto nel bacino delle persone conosciute e vicine”. Siamo seri, su. Voi chiedereste di spiegare in pubblico le vostre opinioni a qualcuno di cui non vi fidate davvero e che non vi conosce già bene da un pezzo?
Passiamo alle domande serie, invece. Chiunque abbia ricevuto quegli incarichi:
- quali sono i rispettivi stipendi?
- che bisogno c’e di DUE incarichi separati?
- la differenza fra “portavoce” (chi parla al posto tuo) e “responsabile di comunicare” e davvero cosi grande che UNA SOLA persona non puo fare tutte e due le cose?
- non si rischia di aumentare anche l’inefficienza, oltre che i costi? Se portavoce e responsabile della comunicazione sono due persone diverse come si coordinano? Grazie a un terzo “responsabile del coordinamento”?
- in sintesi:
- quanto costa e perche tutta l’ambaradam della comunicazione istituzionale del presidente della Camera (idem per il Senato, ovviamente)?
- fa il miglior uso possibile delle tecnologie digitali per ridurre costi e inefficienze?
- ah, e già che ci sono: questi nuovi presidenti porranno fine all’assurdità e ai costi delle rassegne stampa cartacee digitalizzate (male)?