Quand’ero piccolo, si giocava a cowboy e indiani. Che all’epoca nei film non erano ancora per nulla presentati in modo politicamente corretto, cioè dando uguale importanza a entrambi, ma nei negozi sì. Nei negozi di giocattoli di qualche decennio fa già trovavi quasi lo stesso spazio dedicato a Winchester, tomahawk e altri paramenti di tutte e due le categorie.
Oggi il cinema si sforza molto di più di dare lo stesso spazio a chiunque se lo meriti. I negozi, visto che già lo facevano, hanno solo cambiato proposta. A Roma, per esempio, l’altro giorno ho trovato Carabinieri e mafiosi, fianco a fianco nello scaffale.
Adesso te ne accorgi? Sì. E inoltre…
Sì, io me ne sono accorto solo qualche giorno fa. Poi ho scoperto che ‘sta roba è in giro da tre anni, e pure con grande successo, dice:
OK, la lupara è arma tradizionale di mezza Italia, indubbiamente anche onesta, tanto quanto il tomahawk. E in effetti, ora che ci penso, ieri li ho sentiti dal balcone dei bambini che gridavano “dai, giochiamo anche oggi al pastore ottocentesco delle Madonie, è fichissimo!” Comunque, a me almeno quell’abbinamento fa impressione lo stesso.
Ah, e se vogliamo, ancor più dell’abbinamento in sè mi ha stranito che fosse con la versione antisommossa (scudo, manganello, manette…) del Carabiniere. Cioè che almeno lì ci fosse a disposizione quella, anzichè il Carabiniere “da guerra” come qui a lato, o la versione “base”. Quella che servirebbe a dei bambini che volessero effettivamente giocare a Carabinieri e mafiosi, come dice il fabbricante della lupara giocattolo. Boh. Si vede che oggi si gioca pure a Carabinieri e No-TAV. O a Carabinieri allo stadio.
Senza offesa per l’Arma e tutti i suoi membri, che hanno tutta la mia gratitudine e rispetto. Sul serio.