edilizia

  • Qualche dato recente da Jacopo Fo che prova la mia convinzione che il nostro settore edilizio avrebbe comunque da fare a volonta anche senza costruire nuovi edifici in qualunque angolo libero: Sarebbe un affare colossale tagliare almeno del 50% i costi di riscaldamento. E vorrebbe dire isolare almeno 10 milioni di tetti, sostituire centinaia di milioni di finestre, rivestire con un cappotto termico miliardi di metri quadrati di muri. Il risparmio che otterremmo e talmente grande che potrebbe remunerare ampiamente chi finanzia questi interventi di efficienza energetica e, rateizzando la spesa, si otterrebbe da subito un guadagno notevole….
  • “nell’ultimo trentennio abbiamo sommerso sotto cemento e asfalto un quinto dell’Italia… tra tre o quattro generazioni tutta l’Italia sara consumata e finita. L’Italia e dunque un paese a termine”. Questo vent’anni fa. Da allora e andata anche peggio), grazie a governi e amministrazioni locali di tutti i colori. E il futuro? Oggi gli Italiani hanno sempre meno lavoro. Nei prossimi decenni invecchieranno e, anche se aumenteranno di numero, non lo faranno certo con lo stesso ritmo del cemento (cioe non avranno certo bisogno di molte case in piu rispetto a quelle che gia esistono oggi).
  • Purtroppo o per fortuna stiamo toccando il fondo. Nell’Illinois c’e un palazzinaro talmente disperato che se compri una delle villette che ha appena costruito a 50 miglia (circa 80 chilometri) dal centro di Chicago ti regala un buono da 17000 dollari da spendere nel concessionario General Motors piu vicino. Il costruttore avrebbe tentato questa mossa dopo aver visto che nemmeno i “drastici sconti” sul prezzo delle case bastavano a venderle.
  • Il cemento si sta mangiando l’Italia ha ribadito Legambiente poche settimane fa: 10.000 ettari di territorio all’anno: ogni 4 mesi e come se nascesse una nuova Milano. Ma c’e una consolazione: almeno una buona parte di quel cemento e a kilometri zero. Il 9 per cento del cemento nazionale viene da due stabilimenti a pochi passi da Gubbio, producendo 11 kilogrammi l’anno di cadmio e varie altre porcheriole che contaminano i terreni dei dintorni “e c’e chi vorrebbe bruciare qui anche i rifiuti”.