lavoro

  • (aggiornato il 13/9/2015, vedi sotto) Nel momento stesso che Angela Merkel ha aperto le porte della Germania ai profughi siriani, dicendosi disponibile ad accoglierli tutti, mi si è formato in testa (1) un quadretto alla Andreotti, quello che “a pensar male si commette peccato, ma di solito ci si azzecca”:

  • Numeri alla mano, una recente inchiesta sulla disoccupazione dell’Espresso conclude che: I dati smentiscono anche un altro luogo comune: che studiare non serve. Di nuovo, è vero l’opposto. Le persone con titoli di studio più elevati sono quelle meno esposte alle disoccupazione, e questo vale sia per gli uomini che per le donne… Altro che perdita di tempo: uno degli antidoti alla crisi, se mai ce ne fosse uno, sembra proprio lo studio.
  • Dice il Corriere della Sera che nella riforma della Difesa potrebbe esserci “Per i cinquantenni esenzione dal servizio di 10 anni con l’85% di stipendio. Resta anche il diritto alla pensione piena”. Dice sempre il Corriere che questo “bonus decennale per le forze armate in (libera) uscita” verra inserito nel codice dell’ordinamento militare a meno che Camera e Senato non si mettano di traverso in modo plateale (e solo previsto un loro parere) spingendo il governo a ripensarci.
  • Nel 2011 Sara Martinelli ha scritto su Repubblica Inchieste che oggi, in Italia, oltre a tanti altri guai, abbiamo “ogni anno si iscrivono all’albo 400 nuovi avvocati. Tutti a mille euro al mese e senza previdenza.” E nonstante quei 400 siano solo il 35% di chi è riuscito ad arrivare alla laurea, lo sbarramento dell’esame d’iscrizione all’Albo “non è sufficiente ad evitare che la categoria sia in costante esubero, con la drammatica conseguenza di una crisi sempre più forte del settore dell’avvocatura.
  • Quasi sempre, i mobili belli e di qualita sono fatti (soprattutto) di legno. La superficie boschiva italiana e in costante aumento. E nel 2012 sono aumentati anche gli incendi, quasi tutti dolosi. Il tutto mentre l’industria nazionale del mobile, che sarebbe (o era?) il secondo comparto del made in Italy, dopo la moda, importava il 90% del legno dell’estero. Spettacolare, no? Per saperne di piu su questa assurdita, e fare le domande del caso a qualsiasi candidato politico che si “venda” parlando di lavoro, made in Italy e ambiente, scoprite come e perche meta dei boschi italiani e abbandonata.
  • Senza commenti (ma con un abbraccio al carissimo amico che mi ha involontariamente fornito questo spunto: scusami, ma era troppo carina)
  • Mi accorgo solo ora che lo scorso aprile l’ex Presidente della Camera Irene Pivetti tuonava contro i tagli ai benefici degli ex presidenti della Camera, perche lei i suoi li ha usati nobilmente: Avevo solo disponibilita di denaro pubblico per far lavorare della gente. Lei non l’avrebbe fatto? Potevo in teoria tenerli li a giocare a carte tutto il tempo, mentre ne ho fatto un uso utile fondando una Onlus. Di queste persone lo Stato si deve fare carico.
  • Uno studio della Bicocca (vedi link a fondo pagina per l’articolo completo) dice diverse cose su questo argomento. Alcune, che cito qui sotto, mi spingono a suggerire agli universitari presenti e futuri, e anche iai loro genitori, le domande poste in corsivo sotto a ogni citazione. “la crisi porta i giovani con in tasca il sudatissimo pezzo di carta a ricoprire in molti casi un ruolo da impiegati” messa così sembra quasi che i lavori “da impiegati”, o equivalenti, siano roba infima, di cui vergognarsi.
  • Leggo, come tutti, tanti annunci che siamo in crisi economica terminale, che non dobbiamo “fare la fine della Grecia”, che dobbiamo fare immensi sacrifici e tagliare immensi sprechi. Poi, ovviamente, su quali sono gli sprechi e come tagliarli ci sono milioni di opinioni. C’e chi vuole cancellare tutti o quasi i servizi pubblici, chi l’evasione fiscale, chi la burocrazia (vedi ad esempio i suggerimenti sull’argomento di Jacopo Fo. Io non ho certo una risposta completa su come uscire dalla crisi.