Sei anni fa si raccontava cosa avrebbe fatto. Un anno e mezzo dopo già sembrava un’altra storia. E poi?

Da “Comuni per la decrescita”, 4 luglio 2012:

“L’ambizioso progetto parte da sei piccoli comuni montani della Valle dell’Aniene che guardano all’abbondante risorsa boschiva come alla possibile fonte di energia (la biomassa legnosa), da sfruttare sì, ma assicurando la tutela ambientale. Subiaco, Arcinazzo Romano, Piglio, Vallepietra, Jenne e Trevi nel Lazio (da dove il progetto è partito) potrebbero firmare entro l’estate l’accordo di programma che punta a rispondere all’esigenza termica locale, sviluppando un progetto basato sull’utilizzo di fonti rinnovabili in regime di cogenerazione.

Che fine ha fatto Aniene Green Net? /img/aniene-green-net.th.jpg
Aniene Green Net, che ne è rimasto dopo il 2015?

Il progetto nasce dall’esigenza delle piccole comunità montane di soddisfare l’alto fabbisogno energetico rispondendo alla filosofia “di non spendere, utilizzando una risorsa propria e trattenendola sul territorio”, spiega all’Adnkronos Giovanna Conte, responsabile del coordinamento per i comuni del Progetto Aniene Green Net. Insomma, la risorsa c’è (il legno), i sindaci sono d’accordo e una soluzione del genere “permetterebbe di abbattere il costo delle bollette del 40-50 per cento”

Questo, a luglio 2012. Cercando notizie su Aniene Green Net a luglio 2018 viene fuori:

poi più niente di significativo, mi pare. Esiste nulla di più recente, che riassuma in poche pagine cosa è rimasto di questo progetto, cosa se ne può imparare e riutilizzare, cosa non fare e via dicendo? Sarebbe utile a chunque, no?

NB: personalmente non ho nessun rapporto con nessuna delle parti in causa, e nessun interesse materiale in tutta quella zona, a parte il fatto che ogni tanto ci vado in gita. Questo post è nato semplicemente perché, riordinando i miei bookmark, ho ritrovato il primo link citato qui e mi è venuta la curiosità di sapere come fosse finita. Tutto qui.