• Notte fra 18 e 19 agosto 2014: qualcuno nella redazione di Repubblica carica, senza pensare, usare il correttore ortografico, o rileggersi almeno UNA volta, questo titolo originale, già rimosso ma ancora presente alle 6 di mattina nel feed RSS, errore di ortografia incluso: FergusonO, un video riprende l’agente mentre spara al giovane NEGRO Negli USA, un giornalista che in questi giorni avesse titolato “negro” sulla storia di Ferguson sarebbe già a spasso.
  • Brasile-Germania 1-7. Dal punto di vista calcistico non commento perché non ci capisco niente e nemmeno mi interessa. Però: Brasile, dopo la disfatta rischio depressione perché “la vittoria finale avrebbe potuto generare un circolo virtuoso in tutto il Paese” di quelli che manco Renzi versione Crozza promette: “crescita dei consumi per l’euforia della popolazione, più lavoro, più occupazione”… Boh. Se non hai una lira in tasca spendi di più perché hai vinto il Mondiale?
  • Certo avviene sempre, dappertutto, con casi del genere, ma “giornalismo” balengo come questo va segnalato. Dopo la sconvolgente rivelazione che la madre dell’accusato porta i sandali con le borchie, ecco un altro non-articolo sul tragico caso Yara: Nella notte tra martedì e mercoledì i carabinieri in tuta bianca… hanno visto il composto chimico reagire, segno che c’è ferro Ferro, capite? Nel furgone di uno che lavora con cofane, cazzuole, vanghe… Chi l’avrebbe mai detto?
  • Numeri alla mano, una recente inchiesta sulla disoccupazione dell’Espresso conclude che: I dati smentiscono anche un altro luogo comune: che studiare non serve. Di nuovo, è vero l’opposto. Le persone con titoli di studio più elevati sono quelle meno esposte alle disoccupazione, e questo vale sia per gli uomini che per le donne… Altro che perdita di tempo: uno degli antidoti alla crisi, se mai ce ne fosse uno, sembra proprio lo studio.
  • Ci voleva una giornalista DONNA per gettare una luce completamente nuova sul caso Yara. Finalmente, grazie a lei, emergono particolari vitali per l’inchiesta: la madre dell’accusato PORTA SANDALI CHIARI CON LE ZEPPETTE ADORNATI DI PICCOLE BORCHIE!!!. Capito? Mica bruscolini. Così ora sapete che se li porta pure vostra suocera forse non è vostra suocera, potete liberarvene chiedendo il test del DNA. Poi però lunedì riparte la prossima ondata di articoli su Vanity Fair & C.
  • Se le modalità di telelavoro fossero applicate a 1,3 milioni di lavoratori [recupereremmo] circa 4 miliardi di euro all’anno, dice il Commissario straordinario per la Revisione della spesa pubblica Cottarelli. E soprattutto scopriremmo pure, dico io, quanti di quei lavoratori e soprattutto delle procedure che applicano, e dei loro DIRIGENTI, sono effettivamente inutili, cioè come risparmiare molto di più. Sia nel pubblico che nel privato, magari insieme a provvedimenti come questo.
  • Giorni fa leggevo su Facebook la seguente considerazione:

    Continuando di questo passo il M5S anche senza essere una reale novità e senza aver costruito nulla di concretamente innovativo, vincerà a mani basse le prossime elezioni. I partiti (o ciò che rimane) continuano con propaganda vecchia e ritrita. Ecco dunque cene elettorali, candidati che riscoprono il confronto (o meglio la passerella) pubblica solo sotto elezioni e via dicendo… In sintesi….state regalando l’Italia a Grillo e mettendo una croce sul nostro futuro.

    A me è venuto da rispondere di getto con una cosa che penso da un po’, e ho già detto altre volte, senza nessuna pretesa di autorevolezza:

  • La storia completa del volo MH370, scomparso ormai quasi venti giorni fa, continua a rimanere un mistero per parecchi esperti. Il grande pubblico (me incluso) ne capisce ancora meno. Quasi sempre perché non ha competenze specifiche, a volte perché giornali e TV gli rendono la vita davvero difficile. Per esempio, con questa perla (grassetti miei): La variazione della lunghezza d’onda dei segnali non può rilevare velocità e direzione di un velivolo e neppure la sua esatta posizione.
  • Premessa: prima di leggere l’articolo che cito qui sotto, il signor Verzaschi NON sapevo nemmeno che esistesse, al momento non ne so altro oltre a quanto dice l’articolo e non ho assolutamente nulla di personale contro di lui. Mi limito a usare la sua storia per pensare ad alta voce su un problema assolutamente GENERALE. Secondo questo articolo del Corriere il signor Marco Verlaschi, 53 anni, ogni mese prende dalla Regione Lazio:
  • Visto che il martellamento di spot continua fino a fine mese, sono ancora in tempo, e in tema, per un’osservazione sul canone RAI, o meglio su uno di quegli spot: quello in cui mamma e papà stracciano il canone e i loro tre bambini, presi da sacro furore, si trasformano in Power Ranger per ristabilire la Giustizia. Quello spot mi da’ veramente fastidio, e come vedete da questa “posta dei lettori” trovata su una rivista non sono il solo (grassetto mio):